Gli occhi del mondo sono puntati su questo piccolo Paese che con un ottimo piano vaccinale ha iniziato lo scorso 21 febbraio ad uscire dal lockdown e a riprendere la vita nel rispetto delle regole necessarie per convivere con la pandemia. Gli israeliani tornano a partecipare a eventi culturali, a fare shopping nei centri commerciali e a visitare musei. Anche il settore turistico interno sta lentamente riaprendo sotto le linee guida del contenimento del virus.
Il piano di ripartenza del paese si basa sul possesso del Green Badge e del Purple Badge. Il bollino verde viene rilasciato dal Ministero della Salute a coloro che hanno ricevuto da almeno una settimana la somministrazione della seconda dose di vaccino o risultano aver superato definitivamente il contagio. Lo standard Purple Badge limita invece la partecipazione ad attività sociali e richiede il distanziamento e l’uso di mascherine.
Centri commerciali, mercati, negozi, musei, biblioteche, zoo, attrazioni turistiche all’aperto e safari sono aperti seguendo con precisione rigorosa l’uso del Purple Badge, ovvero: restrizioni sul numero di persone ammesse nei centri commerciali e nei negozi, a seconda delle dimensioni; ingressi contingentati nei musei, ma anche nelle attrazioni all’aperto e sempre con prenotazione anticipata, con visite guidate fino ad un massimo di dieci persone; divieto di apertura dei chioschi. Tutte le riserve naturali e i parchi sono aperti con registrazione anticipata e numero limitato.
A breve una nuova fase dell’exit plan, a condizione che i tassi di infezione continuino a diminuire e si accresca il numero di persone vaccinate. Previsti nuovi allentamenti delle restrizioni, tra le quali l’apertura delle sale per eventi e conferenze per i possessori di Green badge.